Basket. Eva Da Pozzo nuovo capitano della Delser

Ogni capitano ha le sue ferite di “guerra”: la nostra Eva Da Pozzo, a tal proposito, non fa eccezione. Reduce dalla doppia rottura del crociato – prima destro, poi sinistro – sofferto tra 2018 e 2019, la classe ’95 è quasi pronta per scendere di nuovo in campo a lottare al fianco delle compagne. Sarà l’ala udinese, nella prossima stagione, a condurre l’armata arancione dopo l’addio di Debora Vicenzotti. A lei affidate, dunque, le redini di una squadra in cui l’atleta udinese figurerà come veterana, oltre che leader. Dall’Under 15, infatti, Eva ha sempre vestito i colori LBS, distinguendosi per doti atletiche, reattività sotto canestro e – ultimo, ma non certo meno importante – profondo senso del gruppo.

Eva, cos’hai provato quando ti è stato comunicato che saresti diventata capitano?

Non mi vergogno ad ammettere di aver pianto. Per la felicità, ovviamente! L’emozione è stata grandissima. Quando da bambina andavo a seguire le partite della squadra al Carnera mai avrei immaginato che un giorno sarei diventata il capitano di quella formazione. Alla fase di gioia è subentrata poi quella delle insicurezze, dell’interrogarsi sulle proprie capacità. Ma penso che avere qualche dubbio sia lecito, sia normale. D’altro canto, sento il sostegno e la fiducia di chi ha voluto che assumessi questo ruolo”.

Quella lasciata da Debora Vicenzotti è senz’altro un’eredità pesante da raccogliere.

Io metto le mani avanti: non sarò mai come Debby. Ma nessuno sarà mai come lei. Udine, in questi anni, non avrebbe potuto avere capitano migliore. Cercherò dunque di prenderla come modello, specialmente per migliorarmi in quegli aspetti in cui mi sento più carente. Dalla presenza sul parquet, ad esempio, al prendersi le responsabilità sia in campo che fuori. In ogni caso so che lei c’è, è pronta a sostenermi: mi aiuterà molto allora averla vicino nel corso della prossima stagione”.

Come stai fisicamente?

Sto bene, le ginocchia – esatto, entrambe – si sono riprese. Senz’altro ha influito negativamente sul mio recupero di massa muscolare il fatto di non aver potuto andare in palestra per più di due mesi. So che durante l’estate dovrò lavorare molto, ma non mi spaventa un po’ di sana fatica! Il primo giorno di pre-campionato arriverò in piena forma, ne sono convinta!

Con che prospettive ti avvicini alla prossima stagione?

Il primo obiettivo di squadra, sulla base del quale costruire i successivi, sarà creare gruppo, formare una nostra identità. Da lì, poi, vedremo cosa ci riserverà il campionato”.

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